La casa d’investimento ritiene che la Bce taglierà 25 punti base (-0,25%) in ciascuno dei prossimi tre meeting (6 marzo, 17 aprile e 5 giugno) con il tasso di riferimento finale al 2%, dove resterà fino al 2026
Nel mese di febbraio i prezzi al consumo nell’area euro in base alla stima flash dell’Eurostat si sono attestati al +2,4%, in calo rispetto al +2,5% registrato a gennaio, ma leggermente al di sopra della attese del +2,3% da parte del consensus. Il carovita è stato guidato dai servizi che hanno registrato il tasso d’inflazione più elevato (3,7% dopo 3,9% a gennaio) e da alimentari, alcol e tabacco (2,7% dopo 2,3%). Rallentata invece nel mese la corsa dei prezzi dei beni industriali non energetici (0,6% dopo 0,5%) e quelli dell’energia (0,2% dopo 1,9%).
INFLAZIONE UE IN DISCESA PIÙ STABILE RISPETTO AGLI STATI UNITI
In attesa del prossimo 19 marzo, quando Eurostat pubblicherà i valori definitivi, questi nuovi dati sull’inflazione saranno al centro del vertice della Bce in programma giovedì. “L’area euro è entrata nel 2025 con un’inflazione in discesa più stabile rispetto all’andamento osservato negli Stati Uniti. Una dinamica che ha consentito un allentamento delle politiche monetarie con la Bce che ha potuto inaugurare per prima la fase di taglio dei tassi di interesse e lo ha fatto più a lungo della Fed” commenta Vincent Reinhart, Chief Economist e Macro Strategist di BNY Investments, in vista della riunione dell’istituto centrale di Francoforte sui tassi di interesse prevista per questa settimana…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.