Il Ftse Mib è stabilmente sopra i 40mila punti, soglia che non vedeva dal 2007. Wall Street ha superato la quota pre-dazi. Ma tanti piccoli investitori hanno accusato perdite per aver dato retta ai titoli catastrofisti dei media
Il ciclone dazi sembra aver superato il picco di massima potenza, ma ha lasciato dietro di sé parecchi danni. A rimetterci, come capita quasi sempre, sono stati i piccoli investitori che, in preda al panico, hanno venduto (o meglio svenduto) i propri titoli azionari. Per restare nell’esempio, le piccole casette sono state pesantemente danneggiate, mentre i grandi palazzi ne sono usciti senza un graffio. Eppure, anche questa volta i mercati azionari hanno mostrato una grande resilienza: non solo le perdite generate dall’annuncio dei dazi di Trump sono state recuperate, gli indici hanno superato già il livello pre-dazi. Cos’è andato storto allora?
FTSE MIB SOPRA I 40MILA PUNTI
Per una volta abbiamo un esempio virtuoso in casa. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari, dopo la comprensibile sbandata del Liberation Day trumpiano, ha recuperato il terreno perso ed è tornati sopra i 40mila punti. Un livello record, che il mercato azionario italiano non vedeva dal periodo precedente al crollo di Lehman Brothers del 2007-2008. Da inizio anno il principale indice del mercato azionario italiano è in rialzo del 17%. Discorso simile negli Usa. Anche qui, dopo i cali post-dazi, le schiarite sul commercio – fino all’ultima arrivata dal vertice in Svizzera tra Usa e Cina – hanno riportato l’S&P 500 sopra i 5.600 punti che aveva toccato prima dell’annuncio di Trump…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.