Per poter fronteggiare questo contesto di mercato, occorre adottare un approccio agile e un posizionamento non sul momentum, ma sulla transizione
La reflazione potrebbe essere presto un lontano ricordo. Le condizioni finanziarie stanno migliorando rispetto al mese scorso: spread creditizi in restringimento, valutazioni azionarie in amento e liquidità che torna verso gli asset rischiosi, trainata dai flussi degli investitori retail e dalle maggiori esposizioni agli hedge fund. “Questa inversione di tendenza– spiega Nadège Dufossé, Global Head of Multi-Asset di Candriam – introduce nuove dinamiche reflazionistiche, ma complica ulteriormente la capacità della Federal Reserve di allentare in modo deciso la politica monetaria. I mercati sembrano indecisi su cosa aspettarsi e sono passati da tre a quattro e poi a due soli tagli dei tassi previsti nel 2025”.
LE QUATTRO FORZE DELLA REFLAZIONE
Candriam individua quattro forze che generano un potenziale di reflazione: dazi più contenuti, tagli dei tassi di interesse, la debolezza del dollaro e i prezzi del petrolio in flessione. Dopo gli annunci eclatanti di Donald Trump sui dazi reciproci nel corso del Liberation Day, le posizioni si sono poi ammorbidite nel corso delle settimane. Inoltre, i tagli dei tassi da parte della Fed previsti per il secondo semestre del 2025 sono sempre più prezzati, stimolando la reflazione degli asset…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.