Dagli Stati Uniti all’Europa, la corsa alla sovranità produttiva e tecnologica ridefinisce le catene del valore globali. Nascono nuove opportunità nei settori di difesa, semiconduttori, smart factory e cybersecurity
Il reshoring o rilocalizzazione industriale si afferma come uno dei driver strategici più rilevanti per gli investimenti globali nei prossimi anni. Le tensioni geopolitiche, le vulnerabilità emerse durante la pandemia e la necessità di garantire la resilienza industriale stanno riportando la produzione più vicino ai mercati di consumo. Secondo Ken Van Weyenberg, Head of client portfolio management Fundamental equity di Candriam, il riassetto delle supply chain apre una nuova fase per l’economia industriale. Presto si vedranno ricadute significative su tecnologia, occupazione e mercati finanziari.
LE NORME CHE HANNO DATO UNA SPINTA AL RESHORING
“Oggi i grandi produttori, in particolare negli Stati Uniti, stanno adottando un approccio regionale per avvicinare la produzione ai propri stabilimenti”, osserva Ken Van Weyenberg. Non si tratta soltanto di una tendenza, ma una leva politica ed economica. Negli Stati Uniti, gli investimenti pubblici e privati nei settori della difesa, dell’energia, delle infrastrutture e della manifattura avanzata potrebbero raggiungere i 450 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Il supporto normativo, basti pensare all’Inflation Reduction Act e al Chips Act, punta a ricostruire la capacità produttiva nazionale, a partire da comparti strategici come i semiconduttori e le terre rare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.