Anne Vandenabeele, Economista di Capital Group, esamina le possibili mosse di Banca del Giappone ma senza un forte catalizzatore chi crede nello yen deve essere disposto a ‘combattere sia la BoJ che la Fed’
Lo yen giapponese è sceso al livello più basso degli ultimi decenni sul dollaro, in seguito alla politica monetaria super accomodante della Banca del Giappone, mentre le altre banche centrali stiano iniziando ad aumentare i tassi e a ridurre gli acquisti di asset. Il cambio è guidato dalla differenza tra i tassi reali in USA e in Giappone. Lo yen debole è un danno collaterale delle politiche divergenti delle banche centrali e continuerà a deprezzarsi finché la BOJ manterrà il suo programma di controllo della curva dei tassi e la Fed continuerà a far salire i tassi reali. Lo yen potrebbe scendere fino a 150 contro il dollaro? Forse, anche se sarebbe lo scenario peggiore.
POLITICA SUPER ACCOMODANTE
Sono le indicazioni di Anne Vandenabeele, Economista di Capital Group, dopo il mantenimento di una politica monetaria super accomodante da parte di Banca del Giappone, su cui aumenta la pressione. Gli investitori hanno iniziato a testarne l’impegno ad acquistare un numero sufficiente di titoli di Stato per fissarne il rendimento sotto i 25 punti base. Finora la banca non ha esitato e la riunione del 17 giugno non ha portato alcun cambiamento di strategia. La resistenza della BOJ è comprensibile, secondo l’economista di Capital Group: l’inflazione in Giappone rimane significativamente più bassa rispetto a molti altri mercati sviluppati. Ma non è sostenibile, poiché la debolezza dello yen contribuisce sempre più all’aumento dell’inflazione importata e al calo dei salari reali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.