Oltre alle valutazioni convenienti, l’azionario è sostenuto da un positivo contesto di reflazione, dal miglioramento della produttività e dai benefici per la delocalizzazione delle industrie in Asia per le tensioni geopolitiche
Quest’anno il mercato azionario giapponese ha registrato movimenti violenti, sia al rialzo che al ribasso. Dopo aver toccato nei primi sette mesi i massimi storici, l’inatteso rialzo dei tassi della Bank of Japan (BoJ) ad agosto e l’impennata dello yen, hanno fatto precipitare sia il Nikkei 225 che il Tokyo Stock Price Index (TOPIX). Indici che hanno poi rapidamente recuperato le perdite. “Ci aspettiamo che la banca centrale continui ad aumentare i tassi se l’economia e l’inflazione si evolveranno come previsto” tiene a precisare Christophe Braun, Investment Director di Capital Group.
FED E DATI MACRO
Secondo il quale, nel breve termine, i rendimenti dello yen e delle azioni giapponesi in generale dipenderanno non solo dalla politica monetaria locale, ma anche dalle mosse della Federal Reserve statunitense e dai dati macroeconomici, soprattutto negli Stati Uniti. Su un orizzonte pluriennale, specifica comunque Braun, i fondamentali delle azioni giapponesi sono solidi e le valutazioni rimangono convenienti, con un rapporto prezzo / utili (p/e) di 12, cioè in un range storicamente interessante…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.