La ripresa dei flussi sui fondi azionari, sia in Italia che negli USA, mostra che gli investitori retail cominciano a credere all’uscita dalla fase di ribasso. E anche gli analisti di Wall Street continuano ad assegnare BUY
Sembra proprio che gli investitori ‘retail’ che si affidano ai fondi per allocare i propri risparmi abbiano voglia di crederci. Quelli italiani a maggio hanno comprato fondi azionari per ben 2,5 miliardi, mentre hanno continuato a mostrare poca fiducia negli obbligazionari, con deflussi netti di 3,2 miliardi. Una scarsa fiducia che si è riflessa anche nel collocamento dell’ultimo BTP Italia, ben sotto le attese proprio nella componente retail. Anche in America, un mercato decisamente più grande, gli investitori retail la pensano allo stesso modo. Solo nelle ultime due settimane di maggio e nella prima di giugno hanno messo sui fondi azionari circa 28 miliardi di dollari, ma poi il trend si è invertito e nelle due settimane al 22 giugno i flussi segnavano uscite nette per oltre 20 miliardi, complice la delusione per il fallimento che aveva fatto seguito al rally finale del mese scorso. La sfiducia nelle obbligazioni comunque è rimasta con uscite nette dai relativi fondi per quasi 30 miliardi di dollari nelle ultime cinque settimane rilevate da Refinitiv. È solo ‘voglia’ di credere al recupero delle azioni dopo una prima parte dell’anno decisamente negativa, o qualcosa di più?
LE TRAPPOLE SEMINATE DALL’ORSO
Quando regna l’Orso, a Wall Street come a Milano, il suo divertimento preferito è ingannare i Tori con falsi rally, che sono solo una ghiotta occasione per i ribassisti per vendere ‘high’ e ricomprare ‘low’. L’Orso attuale ha già fatto il giochino tre volte a Wall Street, tra fine gennaio e inizio febbraio, nella seconda metà di marzo e nel finale di maggio, per poi far tornare lo S&P 500 più in basso di dove era partito. La storia dice che potrebbe non essere finita. Gli ultimi due mercati Orso importanti, se si esclude il ‘flash’ a V post Covid del 2020, sono stati quello seguito alla bolla delle dot.com del 2000 e quello innescato del crac Lehman nel 2008-2009. Nel primo caso si possono contare ben 6 falsi rally, prima di toccare il fondo nel 2003 quando il Toro si è rimesso a correre per 5 anni. Nel secondo sono stati solo uno di meno, ma poi la ripartenza è stata spettacolare e la corsa del Toro galoppante molto lunga. La storia ovviamente non si ripete, ma nel suo linguaggio ‘in rima’ sembra invitare a avere ancora un po’ di pazienza…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.