Insieme ai fondi comuni, ai comparti di SICAV e agli ETF permettono di arricchire la diversificazione e di costruire un’asset allocation più efficiente anche in termini fiscali
Ogni investitore con un minimo di esperienza ha imparato nel corso degli anni l’importanza della diversificazione di portafoglio. Distribuire le scelte di investimento tra azioni, titoli di stato, obbligazioni, valute, materie prime e asset reali (oro, infrastrutture, immobili) consente infatti di sfruttare diverse fonti di rendimento e di diluire i rischi.
I VANTAGGI DEI FONDI COMUNI E DEI COMPARTI DI SICAV
Per farlo al meglio gli investitori ricorrono spesso ai fondi comuni e agli ETF che permettono, anche con piccoli capitali, di posizionarsi in tutti i mercati nazionali ed internazionali, sia azionari che obbligazionari nonché nei mercati valutari e delle materie prime. I fondi comuni e i comparti di SICAV, per esempio, offrono la possibilità di investire in un mercato azionario o obbligazionario, o su uno specifico tema di investimento usufruendo della gestione attiva di portafoglio. Grazie alle analisi di specialisti e gestori esperti dei mercati finanziari, puntano a offrire una performance a medio lungo termine superiore a quella dell’indice di riferimento. Gli ETF, invece, si fanno apprezzare ad esempio per la capacità di riuscire a replicare in modo fedele un preciso indice di mercato, come per esempio l’S&P 500 o il Ftse Mib. Consentono di poter posizionarsi anche su temi di investimento specifici, come intelligenza artificiale o cybersecurity o energie alternative ad esempio, su precise scadenze obbligazionarie e su cambi valutari…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.