Il cambio al vertice artistico del brand del gruppo LVMH è solo l’ultimo di una lunga serie. Tra la crisi del settore e la necessità di rinnovarsi, quali sono i fattori che incidono in questo continuo valzer?
La notizia era nell’aria da tempo, tanto che era già chiaro a tutti che quello di due giorni fa a Roma sarebbe stato il suo ultimo show per Dior. Oggi è arrivata l’ufficialità: Maria Grazia Chiuri lascia il brand del gruppo LVMH dopo 9 anni al vertice e risultati più che ottimi. La stessa maison in una nota parla di “meravigliosa collaborazione come direttore creativo delle collezioni donna dal 2016”. Al suo posto dovrebbe essere nominato Jonathan Anderson, ex direttore creativo di Loewe, da gennaio a capo della divisione uomo di Dior. Un nuovo scossone, quindi, all’interno del periodo di crisi del lusso.
IL “VALZER” DEI DIRETTORI DELLE MAISON DEL LUSSO
Quello di Maria Grazia Chiuri è infatti solo l’ultimo di una serie di importanti cambiamenti che in un anno hanno interessato le direzioni creative delle più importanti maison mondiali. A dicembre dell’anno scorso John Galliano ha lasciato Maison Margiela. Gli è subentrato Glenn Martens, che mantiene anche il ruolo di direttore creativo di Diesel. A giugno 2024 Virginie Viard è uscita da Chanel, dopo cinque anni alla guida del brand. Al suo posto Matthieu Blazy, ex direttore creativo di Bottega Veneta. A febbraio è stata la volta di Gucci: uscito Sabato De Sarno, gli è subentrato Demna, che ha lasciato Balenciaga. Al suo posto, dal 10 luglio, Pierpaolo Piccioli, ex direttore creativo di Valentino. E poi Versace, con l’uscita di scena di Donatella Versace e l’ingresso di Dario Vitale. ..
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.