Un inghippo che può costare fino a 280 euro in busta paga per 6 milioni di lavoratori in cassa integrazione. Possibili danni economici compresi tra 200 e 500 milioni di euro. Unimpresa chiede al ministero del Lavoro di correre ai ripari
Un bel pasticcio. Come se non bastassero i lockdown che tengono chiuse molte attività produttive. Si tratta di un vuoto normativo che può costare fino a 280 euro, in meno, in busta paga per 6 milioni di lavoratori in cassa integrazione con causale Covid. Tra le mille norme che prima il governo Conte e poi l’attuale presieduto da Mario Draghi hanno attuato a sostegno dei lavoratori, questa rischia di penalizzare chi sta già scontando le difficoltà economiche della pandemia. Ecco perché.
IL VUOTO NORMATIVO
Il problema si è verificato sul piano normativo. La legge di Bilancio 2021 ha esteso la Cig Covid per 12 settimane, a partire dal 1° gennaio 2021 e fino al 25 marzo. Il decreto Sostegni prevede a sua volta altre 13 settimane di Cig a favore di tutte le aziende e 28 settimane per quelle non coperte da Cig ordinaria. La logica vorrebbe che terminato il periodo previsto da una disposizione di legge, cominciasse quello successivo. Ma non è così. L’intoppo sta proprio qui: il decreto Sostegni, approvato dal nuovo esecutivo, fa decorrere la copertura Cig dal 1° aprile, lasciando quindi scoperti i giorni cha vanno dal 25 marzo all’inizio di aprile…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.