Ospite dell’ultima puntata di Border, il format dedicato alle nuove frontiere dell’innovazione, Ben Lamm, il ceo e co-founder della società americana di biotecnologia che lavora per de-estinguere diversi animali della preistoria
Il mondo ha salutato con entusiasmo e sconcerto la nascita, lo scorso primo ottobre, di due lupacchiotti Romolo e Remo. Non sono due lupi comuni, ma due dire wolf o enocioni, progenitori del lupo vissuto in America nel Pleistocene e scomparso più di diecimila anni fa. Una nascita straordinaria, resa possibile grazie al lavoro della società americana Colossal Biosciences, che apre tanti nuovi scenari scientifici oltre a molti interrogativi. Ospite esclusivo dell’ultima puntata di Border, il format di Financialounge.com dedicato alle nuove frontiere dell’innovazione, proprio Ben Lamm, il co-founder e ceo della società americana di biotecnologia e ingegneria genetica che lavora per de-estinguere diversi animali della preistoria, tra cui il mammut lanoso, la tigre della Tasmania, il rinoceronte bianco settentrionale, il terribile lupo e l’uccello dodo.
COME È STATO RIPORTATO IN VITA IL DIRE WOLF
Un progetto che nessuno pensava possibile. “Prendiamo campioni di dna che troviamo in raccolta di museo o sul campo. Nel caso del dire wolf – ha detto Lamm – avevamo un dente di 13 mila anni e un teschio di 73 mila anni. Abbiamo inserito il dna in un computer, creato una sequenziazione e poi l’abbiamo confrontato con quello di altri lupi oggi esistenti attraverso l’intelligenza artificiale. Siamo arrivati al 99,5% di genetica uguale al vecchio dire wolf e poi con la clonazione delle cellule editate le abbiamo fatto crescere e 60 giorni dopo è nato il primo lupo preistorico, così come il mammut, il dodo e la tigre della Tasmania”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.