La 27esima edizione della Conferenza delle Nazioni Unite che si tiene in Egitto deve affrontare i nodi sulla riduzione delle emissioni di CO2 mentre inflazione e crisi energetica delineano un rischio di recessione
E’ iniziata il 6 novembre a Sharm El-Sheikh, in Egitto, la COP27. La priorità di questa nuova edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è di ridurre le emissioni a un livello coerente al target di 1,5 gradi. Peccato che il conflitto tra Ucraina e Russia abbia provocato una crisi dei prezzi nei mercati energetici europei spingendo diversi Paesi a rinnegare gli impegni assunti in materia di clima e a riavviare le centrali elettriche a combustibili fossili che erano state chiuse.
LE TENSIONI TRA WASHINGTON E PECHINO
Inoltre continuano a salire le tensioni tra Washington e Pechino, il cui accordo bilaterale aveva impresso alla COP26 di Glasgow lo slancio necessario. “Un altro anno di eventi meteorologici estremi hanno evidenziato l’importanza degli obiettivi della COP27” fanno sapere Joe Horrocks-Taylor, Senior Associate, Investimenti Responsabili e Albertine Pegrum-Haram, Senior Associate, Investimenti Responsabili di Columbia Threadneedle Investments. Un lavoro che si preannuncia in salita anche per le richieste di compensazione ai paesi in via di sviluppo da parte di quelli più ricchi, maggiori responsabili delle emissioni globali di carbonio…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.