Nella sua analisi, Steven Bell (Columbia Threadneedle Investments) sottolinea come in questa fase le obbligazioni siano preferibili alle azioni, soprattutto in caso di una lieve recessione
Negli Stati Uniti c’è una forte domanda di lavoratori e un’offerta insufficiente. “Sappiamo bene cosa succeda quando la domanda supera l’offerta: i prezzi, in questo caso i salari, salgono”, commenta Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. “Ed è esattamente quello che è successo”. L’inflazione salariale ha, infatti, subito un’accelerazione per gran parte del 2022. Ma adesso i dati registrano un rallentamento.
ECONOMIA USA PIÙ FORTE DEL PREVISTO
“La scorsa settimana abbiamo avuto dati contrastanti e sorprendenti. La maggior parte delle persone, me compreso, riteneva che l’economia statunitense stesse rallentando”, continua nella sua analisi Bell. “La Federal Reserve ha aumentato aggressivamente i tassi di interesse, il mercato immobiliare è in profonda recessione e, sebbene i consumatori dispongano dei cosiddetti ‘salvadanai di Covid’, quest’ultimi sono stati abbondantemente utilizzati mentre altri beni sono stati erosi dall’inflazione”. In effetti, sono andati persi numerosi posti di lavoro e i licenziamenti si sono estesi ben oltre i tagli annunciati dalle aziende tecnologiche…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.