La perdita della natura rappresenta un rischio significativo anche per i gestori patrimoniali, Columbia Threadneedle orienta i propri investimenti attraverso politiche attive di engagement e di best practices
Il cambiamento climatico, i cambiamenti della destinazione d’uso dei terreni, l’inquinamento, lo sfruttamento diretto delle risorse naturali e le specie invasive sono i fattori chiave della perdita di biodiversità. Fattori che sono riconducibili sostanzialmente alle attività condotte dalle aziende. Le quali, se da un lato contribuiscono alla perdita della biodiversità, dall’altro sono esposte a crescenti rischi per i loro modelli di business, a causa della loro dipendenza finanziaria dalla natura.
UN RISCHIO SIGNIFICATIVO PER I GESTORI PATRIMONIALI
La perdita della natura, esattamente come il cambiamento climatico, rappresenta un rischio significativo anche per i gestori patrimoniali, dal momento che può influire sulla performance sottostante degli attivi in cui investono attraverso molteplici scenari di rischio e opportunità. In linea con questa convinzione, Columbia Threadneedle nei primi dieci mesi del 2022 ha portato al 61% delle proprie attività di engagement su questioni legate alla natura quelle riguardanti anche il cambiamento climatico. La casa d’investimento, che è tra i firmatari della Net Zero Asset Managers Initiative, con un obiettivo “net zero” entro il 2050 per i propri portafogli di investimento, definisce e orienta buona parte dell’approccio sulle tematiche ambientali al duplice obiettivo “net zero” e “nature positive”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.