Secondo Columbia Threadneedle Investments, inserire i bond high yield a bassa duration nelle strategie di gestione della liquidità potrebbe portare a un risultato più efficiente in termini di profilo di rischio/rendimento
I portafogli di gestione della liquidità si propongono di solito di contenere il rischio. La scelta di inserire al loro interno titoli high yield a bassa duration potrebbe sembrare controintuitiva. Non la pensa così Roman Gaiser, Head of Fixed Income and High Yield EMEA di Columbia Threadneedle Investments, secondo il quale “pur aggiungendo una piccola dose di volatilità, l’inserimento di una componente high yield a bassa duration potrebbe migliorare significativamente l’indice di Sharpe di un portafoglio complessivo”.
UNO DEGLI STRUMENTI PREFERITI DAGLI SPECIALISTI DI SETTORE
Non a caso, gli high yield costituiscono uno degli strumenti di asset allocation preferiti dagli specialisti del settore: sebbene comportino un rischio di credito, tendono infatti ad esprimere rendimenti corretti per il rischio di gran lunga migliori rispetto a quelli di altre classi di attivi. “Nel lungo periodo i rendimenti generati dall’high yield sono stati doppi rispetto a quelli dei corporate bond investment grade. Tuttavia, i livelli di rischio sono stati maggiori: occorre pertanto trovare la corretta combinazione di attivi che, in virtù dei loro rendimenti differenziati, sia in grado di generare risultati superiori” riferisce Gaiser…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.