Archiavata l’ops, il Banco è libero di muoversi nel risiko bancario. I francesi vogliono rafforzare la loro presenza nel capitale e nel board. Possibile effetto domino con piazza Gae Aulenti
Dopo il lungo periodo di silenzio forzato per effetto della passivity rule legata all’ops lanciata (e poi ritirata) da UniCredit, Banco Bpm può finalmente tornare a muoversi. Ma non è sola. Sullo sfondo Crédit Agricole, oggi al 19,8% del capitale, ha già chiesto alla Bce il via libera per superare la soglia del 20%, con il beneplacito di Palazzo Chigi. Un passaggio che, secondo indiscrezioni raccolte negli ambienti finanziari, potrebbe dare il via a una nuova fase nei rapporti tra Piazza Meda e Parigi. E, parallelamente, modificare i futuri equilibri con UniCredit di cui i francesi sono partner da 8 anni nel risparmio gestito.
UNA RELAZIONE PIÙ STRETTA TRA AGRICOLE E BPM?
Crédit Agricole è in Banco Bpm da aprile 2022, ha mostrato finora prudenza e rispetto degli equilibri esistenti, ma il momento per stringere i rapporti potrebbe essere arrivato. Non tanto con mosse ostili o affrettate, nulla infatti lascia pensare a una nuova operazione straordinaria, quanto piuttosto con una strategia graduale e orientata al medio periodo. Il vero turning point? L’assemblea per il rinnovo del consiglio, attesa ad aprile 2026…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.