Le conseguenze del conflitto dovrebbero spingere, sul medio periodo, i settori dell’energia e dei consumi discrezionali. Ecco le scelte di Credit Suisse per gestire meglio la crisi generata dall’invasione russa
Gli investitori sono reduci dal trimestre più complicato dallo scoppio del Covid-19. Come se non bastasse, le prospettive future sono condizionate da tre fattori di grande peso: inflazione elevata, inasprimento della politica monetaria della Fed e guerra in Ucraina. Gli esperti di Credit Suisse hanno fatto il punto proprio sull’ultimo fattore e sull’incidenza su mercati e azioni. Inoltre, la casa d’investimento segnala anche tre titoli che possono avere le caratteristiche per affrontare le prossime turbolenze.
SETTORE ENERGIA: PETROLIO E GNL
Jens Zimmermann e Julie Saussier-Clement, equity research di Credit Suisse, analizzano l’impatto a medio termine della guerra in Ucraina sui settori energia e consumi. In primo piano, per quanto riguarda il settore energia, ci sono i prezzi del petrolio in rialzo e i cambiamenti strutturali nel mercato del gas europeo. Le sanzioni contro la Russia, secondo gli esperti, determineranno prezzi ancora elevati per il petrolio, uno scenario che va a sostegno delle società statunitensi di esplorazione e produzione. La forte domanda di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Usa, secondo Zimmermann, porterà a un cambiamento produttivo a partire dal 2024 e gli Usa, probabilmente, diventeranno il maggior esportatore di Gnl a livello globale davanti a Qatar e Australia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.