Un recente report ha rilevato che i mutui e i finanziamenti in Italia rappresentano tra il 6 e il 7% del Prodotto Interno Lordo (PIL).
Cosa è successo
Il rapporto, pubblicato martedì, ha evidenziato un aumento dell’accesso ai servizi creditizi in Italia. Un numero crescente di persone sta ricorrendo a prestiti e mutui per acquistare case o finanziare l’acquisto di beni e servizi. Questa tendenza è stata favorita dal Sistema di Informazioni Creditizie (SIC), che aiuta a verificare la sostenibilità del debito per le famiglie e a prevenire il rischio di sovraindebitamento.
Il rapporto, condotto da Crif in collaborazione con Nomisma, ha rivelato che il 74% degli italiani ritiene giusto essere sottoposti a un esame di affidabilità prima di ottenere un prestito o un mutuo. Inoltre, l’erogazione di credito, sia sotto forma di prestiti personali che di mutui, è vista come un importante stimolo per la crescita economica.
I mutui ipotecari rappresentano la metà degli acquisti di immobili effettuati dalle persone fisiche in Italia. Inoltre, i finanziamenti a rate rappresentano ogni anno tra il 6 e il 7% del PIL italiano.
Perché è importante
La ricerca ha sottolineato l’importanza dei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) nel supportare l’accesso al credito degli italiani, in un contesto di incertezza prolungata e stabile. “Anche grazie al patrimonio informativo contenuto nei SIC, banche e società finanziarie sono state in grado di dare una risposta concreta alle famiglie in termini di erogazione di credito pur mantenendola dentro soglie di elevata sostenibilità per i bilanci familiari,” ha spiegato Beatrice Rubini, executive director di Crif.
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