In questi mesi si è riacceso il dibattito sul rischio di nuove possibili bolle: ecco quali sono stati i precedenti, e cosa è cambiato rispetto ad allora
Nel maggio 2017 l’allora presidente della Bce Mario Draghi, ospite del Parlamento olandese per un’audizione, ricevette in dono da un gruppo di deputati un tulipano. Un gesto di cortesia? Non proprio: con quel fiore i parlamentari conservatori volevano trasmettere all’ideatore del Quantitative easing e della svolta espansionistica della politica monetaria della Bce i timori per il rischio di una nuova bolla finanziaria. La prima bolla finanziaria della storia, infatti, si verificò proprio in Olanda e riguardò il commercio dei tulipani.
DIBATTITO APERTO
Complice anche la crisi economica provocata dal coronavirus, le banche centrali di Europa e Usa hanno perseguito la strada del Quantitative easing (l’acquisto dei titoli di Stato) e dei tassi d’interesse bassi con sempre maggiore convinzione. Il risultato è stato un aumento consistente della liquidità immessa nell’economia che, secondo alcuni osservatori, rischia di provocare distorsioni sui mercati. Per questo motivo, negli ultimi mesi, è tornato il dibattito tra chi vede all’orizzonte l’arrivo di una bolla finanziarie e chi crede nella sostenibilità della crescita dei mercati. I rialzi registrati soprattutto sulla Borsa di Wall Street, uscita di slancio dalla crisi pandemica grazie soprattutto ai titoli tecnologici, accendono ancora di più questa contesa…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.