La liquidità sui conti correnti degli italiani ha raggiunto livelli record, ma tenere i risparmi fermi significa perdere potere d’acquisto a causa dell’inflazione
Secondo l’ultima ricerca pubblicata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), nel 2020 la liquidità depositata sui conti correnti italiani ha raggiunto il massimo storico, toccando i 2.000 miliardi di euro circa tra conti correnti e depositi. In particolare, nel solo 2020, i risparmi lasciati sui conti sono aumentati di oltre 133 miliardi di euro.
IL CONTO CORRENTE NON BASTA
Una somma imponente, che dall’anno scorso è cresciuta del 7%. Complice l’attuale contesto di crisi post Covid-19, la maggior parte delle famiglie italiane preferisce “conservare” il proprio denaro. Tuttavia mantenere i risparmi bloccati sui conti correnti non è la scelta più corretta da fare, soprattutto se diventa uno “stile” di investimento alternativo. Molti pensano che immobilizzare denaro in strumenti infruttiferi (come i conti correnti) sia l’opzione migliore per difendersi dalla volatilità dei mercati e dall’incertezza sul proprio futuro. Certo, il conto corrente è sempre stato l’emblema del “risparmio sicuro” e liquido, un po’ come un piccolo grande salvadanaio dove poter mettere anche i frutti del lavoro di una vita. Il problema è che, così facendo, i risparmi non solo non crescono, ma col tempo perdono persino valore…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.