Il Group CIO Vincent Mortier fa il punto sullo shock da dazi e il successivo rimbalzo indicando un posizionamento bilanciato sulle azioni con una preferenza regionale per UE e Regno Unito
All’annuncio dei dazi estremi al “Liberation Day” di Trump i mercati hanno reagito con preoccupazione, ma poi la resilienza del mercato del lavoro Usa, trimestrali migliori delle attese e la de-escalation commerciale hanno migliorato il sentiment, e gli attivi rischiosi hanno registrato una ripresa e i rendimenti obbligazionari sono saliti. Non sappiamo se il rimbalzo sarà duraturo. Nelle obbligazioni la pressione sul segmento lungo della curva permarrà, ma per ora sono state riviste al rialzo le stime di crescita per Usa, Eurozona e Cina, e ritoccate al ribasso le stime sull’inflazione americana. Sono le indicazioni di Amundi in una Global Investment View a cura del Group CIO Vincent Mortier dal titolo “Inversione di rotta sui dazi, inversione di rotta sui mercati”. (L’analisi è stata pubblicata prima dell’attacco israeliano all’Iran del 12 giugno, ndr)
CRESCITA IN EUROZONA CON DIFFERENZE MARCATE
L’esperto di Amundi aggiunge però che l’economia Usa è ancora in frenata con una crescita che rimarrà sotto il potenziale e consumi deboli, mentre nell’Eurozona le proiezioni sono state riviste al rialzo con marcate differenze tra Spagna, Italia, Francia e Germania. Le contromosse di Fed e Bce a eventuali debolezze saranno decisive per i mercati. La prima adotterà unicamente una politica reattiva, i mercati hanno rivisto al ribasso le aspettative di tagli dei tassi di entrambe a differenza di Amundi, che ha rivisto al ribasso le proiezioni sull’inflazione Usa a circa al 3% perché lo shock da dazi sarà meno pesante del previsto, anche se i consumi potrebbero risentirne…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.