Morgan Stanley IM, in un’analisi del suo Team Emerging Markets Debt, sottolinea il ritorno di appeal per gli investitori sostenuto anche dal percorso di riforme strutturali positive intrapreso
Gli investitori attendono chiarezza sui dazi di Trump, e molti, dopo oltre un decennio di sovrappeso, stanno guardando fuori dagli e nei mercati emergenti. Negli Usa, infatti, il mix di politiche è sempre più messo in discussione in settori chiave come politica fiscale, monetaria, diritti di proprietà, sistema giudiziario e ora politica commerciale. Sempre più investitori includono il debito e le azioni dei mercati emergenti nei loro portafogli diversificati. Perché hanno resistito alla turbolenza globale e registrato una buona performance nel primo trimestre 2025, grazie al rafforzamento delle valute, sostenuto dall’indebolimento del dollaro, e al rally globale dei tassi. Morgan Stanley Investment Management sottolinea che il debito e le azioni emergenti possono offrire agli investitori opportunità attraenti a fronte dei problemi USA in un’analisi a cura dell’Emerging Markets Debt Team.
POLITICHE USA MENO SUPPORTIVE
Anche dopo il primo trimestre i mercati emergenti hanno proseguito a sovraperformare. Anche perché, secondo il Team di MSIM, le politiche USA si sono mosse in senso meno supportivo agli investimenti con il livello di libertà economica in declino, come mostrano alcune misure punitive nei confronti degli investitori esteri, e i dazi rappresentano solo l’ultimo segnale di questo deterioramento. Per questo gli esperti di MSIM si aspettano un aumento del premio di rischio per investire in USA, con valutazioni più basse delle azioni, spread creditizi più ampi e dollaro più debole, mentre non mancano le opportunità negli oltre 100 Paesi classificati come emergenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.