L’approvazione della Legge di Bilancio ha riattivato la pace contributiva, permettendo il riscatto di periodi di vuoti contributivi. L’Inps ha pubblicato una circolare con requisiti e istruzioni.
Cosa è successo
La misura, attuata per la prima volta nel 2019 e conclusa nel 2021, sarà valida per un biennio con scadenza delle domande al 31 dicembre 2025. A differenza della versione precedente, il riscatto di quest’anno può essere dedotto dal reddito complessivo, mentre nel 2019 era detraibile al 50% dall’imposta lorda.
Non tutti i cittadini italiani possono accedere alla pace contributiva. Secondo l’Inps, il riscatto è riservato agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità e vecchiaia, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione separata. Gli iscritti devono essere privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non essere già titolari di pensione.
La domanda per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione può essere inviata esclusivamente nel biennio 2024/2025, entro il 31 dicembre 2025. Può essere presentata dal diretto interessato, dai suoi superstiti o parenti entro il secondo grado, o dal datore di lavoro. L’onere di riscatto può essere dedotto dal reddito complessivo di chi lo sostiene.
Per ulteriori informazioni, visita il portale Inps nella sezione “Portale dei servizi per la gestione della posizione assicurativa” o chiama il numero verde gratuito 803 164 da telefono fisso o 06 164164 da cellulare.
Perché è importante
La riattivazione della pace contributiva rappresenta un’opportunità significativa per molti lavoratori italiani che hanno periodi di vuoti contributivi. Introdotta per la prima volta nel 2019, questa misura ha permesso a numerosi cittadini di riscattare fino a cinque anni di contributi mancanti, migliorando così la loro posizione pensionistica.
Nel contesto attuale, la possibilità di dedurre l’onere di riscatto dal reddito complessivo rappresenta un vantaggio fiscale non indifferente rispetto alla versione precedente, che prevedeva una detrazione del 50% dall’imposta lorda. Questo cambiamento potrebbe incentivare un maggior numero di persone a presentare domanda.
Inoltre, la misura è riservata a specifiche categorie di lavoratori, tra cui gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità e vecchiaia, le forme sostitutive ed esclusive della stessa, le gestioni speciali dei lavoratori autonomi e la Gestione separata. Questo dettaglio è cruciale per comprendere chi può effettivamente beneficiare della pace contributiva.
Infine, la scadenza delle domande al 31 dicembre 2025 offre un arco temporale definito entro cui i lavoratori interessati possono agire. La possibilità di presentare la domanda non solo da parte del diretto interessato, ma anche dai suoi superstiti o parenti entro il secondo grado, o dal datore di lavoro, amplia ulteriormente le opzioni per accedere a questa misura.
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