Rob Waldner spiega i fattori contrari al biglietto verde, con volatilità a breve e poi calo generalizzato. Moneta unica sostenuta da possibili sorprese economiche positive
Invesco continua a privilegiare una posizione sottopesata sul dollaro USA in una prospettiva di medio termine, con una visione è sostenuta dal ridursi del differenziale di crescita con il resto del mondo, dalla politica accomodante della Fed e da un’amministrazione Trump che sembra favorevole a una valuta più debole a sostegno della sua agenda di produzione interna e di reshoring.
VOLATILITÀ A BREVE MA CALO GENERALIZZATO
Ma un commento di Rob Waldner, Head IFI Strategy e Macro Research di Invesco, pur mantenendo una visione ribassista a lungo termine sul dollaro, prevede volatilità a breve termine. A fronte della previsione di un calo generalizzato del dollaro, secondo l’esperto di Invesco la performance delle diverse valute potrebbe variare in modo sostanziale. Al momento sono privilegiati l’euro, lo yen giapponese e il dollaro australiano tra i mercati sviluppati, oltre ad alcune valute dei Mercati Emergenti con rendimenti più elevati, come il fiorino ungherese e il rand sudafricano…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.