Peter De Coensel, Ceo di DPAM, spiega perché, a differenza dell’ipotesi del mercato efficiente, la teoria di George Soros suggerisce che le convinzioni degli operatori possono plasmare attivamente i mercati
Il 2023 si sta rivelando un anno cruciale, con i mercati che stanno imparando nuovamente molte lezioni sulla valutazione degli asset in condizioni di grande incertezza. Tra il 2009 e il 2021 i prezzi nelle varie asset class sono stati guidati e influenzati dalle Banche Centrali: la strategia di investimento momentum ha avuto successo, insieme alle performance. In questo contesto torna utile riprendere il concetto di George Soros, la cui teoria della “riflessività” afferma che le aspettative degli operatori modellano i prezzi, che a loro volta influenzano le aspettative, per cui gli eventi non passano da un risultato all’altro, ma da un’aspettativa a un risultato a un’ulteriore aspettativa.
LE RECENTI TENDENZE DI AZIONARIO E CREDITO
Lo spiega Peter De Coensel, Ceo di DPAM, ricordando che durante l’estate, l’orientamento prevalente degli operatori ha favorito la stabilità e la crescita dei mercati azionari: la tendenza dominante prevedeva un aumento dei tassi a lungo termine, dato che Fed e BCE non avrebbero mai abbandonato la politica restrittiva. L’orientamento prevalente sul credito è ancora positivo, basato sulla percezione che le aziende hanno beneficiato di condizioni di finanziamento molto favorevoli per 7 anni prima che iniziasse il ciclo di rialzi, mentre gli attuali alti rendimenti a breve sono un vantaggio per le aziende ricche di liquidità…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.