DPAM, in un commento di Bruno Lamoral, analizza l’impatto dell’amministrazione Trump sull’investimento azionario sulle due sponde dell’Atlantico. Inflazione e deregulation fattori chiave
L’ultimo trimestre del 2024 ha dimostrato ancora una volta l’immenso impatto della politica USA sui mercati finanziari globali: in soli tre mesi, gli investitori europei in azioni avrebbero potuto ottenere un rendimento aggiuntivo di quasi il 15% posizionandosi oltre Atlantico, con metà della differenza derivante dall’apprezzamento del dollaro rispetto all’euro. Lo sottolinea DPAM in un commento di Bruno Lamoral, Portfolio Manager Institutional Mandates, che osserva come i mercati hanno rapidamente raggiunto un consenso su ciò che il secondo mandato di Donald Trump significa per l’economia globale. Gli investitori azionari in particolare prevedono che i tagli fiscali e lea deregulation aumenteranno gli utili, mentre gli investitori obbligazionari si preoccupano dell’inflazione che potrebbe derivare dall’aumento delle barriere commerciali e dall’irrigidimento dei mercati del lavoro.
IL RISCHIO DELLE SCORCIATOIE E DELLE SEMPLIFICAZIONI
L’esperto di DPAM cita il libro “Pensare velocemente e lentamente” di Daniel Kahneman per sottolineare che le reazioni a breve termine del mercato sono spesso il risultato di una reazione immediata alla ricerca di risposte rapide, che portano a mosse spontanee e a semplificazioni eccessive utilizzando scorciatoie mentali o euristiche. E’ vero che il rischio inflazione sembra inclinato verso l’alto, ma Lamoral ritiene che l’esito dipenderà in ultima analisi da ciò che la nuova Amministrazione Trump attuerà, da come gli altri paesi risponderanno e, forse soprattutto, dalle condizioni economiche e geopolitiche prevalenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.