Il premier ha annunciato il via al nuovo strumento di sostegno per le nascite, che parte con le categorie finora escluse dagli assegni familiari
“Un’Italia senza figli è un’Italia che non ha posto per il futuro e finisce lentamente di esistere”. Il premier Mario Draghi ha presentato così, durante gli Stati generali della natalità, la prossima rivoluzione dell’assegno unico per le famiglie: “Una trasformazione epocale che per il governo è un impegno prioritario”. Una rivoluzione che partirà da luglio per lavoratori autonomi e disoccupati che, ha ricordato Draghi, oggi non hanno accesso agli assegni familiari.
I PROVVEDIMENTI
“Il Governo si sta impegnando su molti fronti per aiutare le coppie e le giovani donne. Al sostegno economico diretto delle famiglie con figli è dedicato l’assegno unico universale. Si può stare tranquilli per gli anni a venire, l’assegno unico ci sarà”, ha proseguito il presidente del Consiglio. Nel 2022 la misura verrà estesa a tutti gli altri lavoratori che, ha sottolineato il premier, “nell’immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti”. Per questa misura il governo ha messo a bilancio oltre 21 miliardi di euro, circa sei in più rispetto a quelli già previsti per gli strumenti in corso…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.