Scenario opposto rispetto al commissariamento Monti di 11 anni fa. Senza Draghi la credibilità italiana, ma anche la tenuta europea e dell’alleanza atlantica, subirebbero un impatto violento. Voto peggior alternativa
Undici anni fa di questi tempi veniva recapitata a Palazzo Chigi la famosa lettera del presidente della Bce Jean-Claude Trichet e del successore designato Mario Draghi che ‘raccomandava’ una drastica stretta ai conti pubblici per evitare che i BTP facessero la fine dei bond argentini. Imperversava la crisi del debito europeo e tra Berlino e Parigi l’idea di lasciar andare la penisola alla deriva nel Mediterraneo con la Grecia non veniva esclusa. Furono approvate misure draconiane ma non abbastanza, lo spread si avvicinava a quota 500 e alla fine l’allora presidente Napolitano dovette chiamare il ‘commissario’ Monti per evitare il peggio.
RIDATA CREDIBILITÀ ALL’EUROPA
A inizio 2021, in una situazione molto diversa dove i problemi prima del debito erano il virus e la ripartenza dell’economia il successore di Napolitano, Mattarella, il commissario lo ha nominato direttamente senza bisogno di sollecitazioni nella persona dello stesso Draghi, che nel frattempo alla guida della Bce aveva salvato l’euro dal collasso. 18 mesi dopo, vinta la battaglia del covid grazie ai vaccini, rimessa in carreggiata l’economia con il PNRR e ridata credibilità a un’Europa presa alla sprovvista dalla guerra in Ucraina, Draghi vorrebbe sbattere la porta e andarsene, esasperato dal fuoco amico di componenti marginali ma numericamente ancora consistenti della sua stessa maggioranza…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.