L’idea di una possibile tassa sui cosiddetti unrealized capital gain può creare diffidenza in parte dell’elettorato Usa che investe nell’azionario
Un consulente economico di Kamala Harris ha confermato, in un intervento alla Cnbc, che la candidata democratica starebbe pensando, se eletta presidente degli Stati Uniti, di introdurre una nuova tassa sugli unrealized capital gain di Borsa. Era già girata questa ipotesi dopo il suo recente appoggio a una proposta in tal senso inserita da Biden nell’ultimo piano di bilancio, proposta poi non passata. Ma ora questa sorta di conferma arrivata da un uomo legato al suo entourage ridà forza all’ipotesi.
COSA SIGNIFICA TASSARE GLI UNREALIZED CAPITAL GAINS
Pensare di tassare i capital gain non ancora realizzati, di questo si parla, quindi i puri guadagni in conto capitale, guadagni tutti solo potenziali finché non c’è una effettiva vendita dei titoli in questione, è qualcosa che stravolge di fatto lo stesso concetto di capital gain. Di solito si tassa quando uno vende e monetizza, quando realizza e incassa un guadagno, non quando il gain non è ancora realizzato e quindi è ancora solamente di fatto virtuale. In qualche modo si potrebbe dire che si parla di tassare un guadagno che non è un guadagno. Un’idea, diciamo così, molto radicale…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.