Stati Uniti da una parte, Cina dall’altra e Taiwan in mezzo. Come un piccolo staterello è diventato il nuovo centro del mondo e perché non è la prima volta che succede
Immaginiamo di parlare con una persona. Non importa quanto ci stia simpatica, non importa cosa ci stiamo raccontando. All’improvviso ci accorgiamo che lui o lei ha una foglia di spinacio in mezzo ai denti. Niente di esagerato, giusto una virgola verde tra gli incisivi.
Impossibile distogliere lo sguardo, vero?
Ecco, Taiwan è un po’ come lo spinacio in mezzo allo smagliante sorriso cinese, e il mondo intero non riesce a non guardarlo.
Le notizie che riguardano il piccolo stato di Taipei sono all’ordine del giorno e si fa quasi fatica a stargli dietro. Nella sua vita Taiwan è passata dall’essere un’isola remota dell’Impero Cinese a base dei nazionalisti sconfitti nella guerra civile; da governo appoggiato da USA e ONU, a staterello senza riconoscimento ufficiale. Oggi invece sembra aver raggiunto un nuovo capitolo alla propria storia, divenuta ormai uno dei nuovi centri degli equilibri geopolitici mondiali anche grazie alla sua enorme produzione di semiconduttori.
Ma per quanto possa sembrare incredibile che un piccolo stato possa smuovere l’attenzione di due giganti, il caso di Taiwan non è l’unico sui libri di storia.
E no, non parliamo della Germania durante la Guerra Fredda.
TAIPEI VAL BENE UN SEMICONDUTTORE
La storia di Taiwan è una montagna russa dove il vagone poggia su due binari precisi: l’alleanza con Washington e l’ostilità con Pechino…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.