AllianzGI nel suo outlook di marzo vede più difficile per le banche centrali raggiungere l’obiettivo di inflazione con conseguenti meno tagli ai tassi,il che consiglia allocazione tattica su bond e azioni
Alla cloche dell’aereo il pilota inizia la fase di discesa verso l’aeroporto, ma un problema tecnico impedisce di atterrare. È più o meno quello che potrebbero provare in questo momento le banche centrali, soprattutto la Fed. La stretta dei tassi, la flessione dei prezzi dell’energia e la riduzione delle criticità nelle filiere hanno determinato un rallentamento dell’inflazione, ma l’avvicinamento al target del 2% si presenta impegnativo. Una situazione complessa per i “piloti” delle banche centrali. Ma gli investitori in azioni e High Yield da inizio anno hanno incassato rendimenti positivi e premi per il rischio, soprattutto per la crescita USA sorprendentemente solida, mentre anche in Europa si stanno moltiplicando i segni di timido ma costante miglioramento del sentiment.
TIMORI ACCANTONATI DI UN ATTERRAGGIO DURO IN USA
A questo punto si possono probabilmente accantonare i timori di “atterraggio duro” dell’economia USA nei prossimi trimestri, considerando che anche gli utili societari si mantengono solidi. Lo sottolinea l’outlook di marzo di Allianz Global Investors, a cura di Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy, dal titolo “No landing” in vista? Se l’economia USA non rallenta, argomenta Rondorf, per “i piloti” delle banche centrali sarà difficile, se non impossibile, riportare l’inflazione al target del 2% e forse potrebbe essere il momento di tirare il freno ancora una volta…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.