Focus sui principali temi dei mercati globali, in particolare gli equilibri Usa-Cina, i rapporti Usa-Eu, i software critici, il report di stabilità della Banca d’Inghilterra, il settore tech e l’indebolimento del dollaro
Aumento dei dazi, livelli record di indebitamento (negli Stati Uniti, in Francia e persino in Giappone) con piani di introduzione di stimoli fiscali, inflazione persistente, che da oltre quattro anni rimane al di sopra degli obiettivi della Fed. Nonostante questi fattori frenanti, i dati sulla crescita globale hanno tenuto: secondo le stime del FMI, il PIL dovrebbe crescere del +2,9% nel 2025 e nel 2026, un ritmo molto simile a quello del 2024. Dietro questa facciata pacifica, si stanno formando piccole crepe” avverte Benjamin Melman, Global CIO di Edmond de Rothschild AM.
RALLENTAMENTO DEL MERCATO DEL LAVORO USA
Il cui primo riferimento è, innanzitutto, al marcato rallentamento del mercato del lavoro negli Stati Uniti, con una crescita occupazionale ora inferiore all’1%, un dato storicamente basso nei periodi non recessivi. Inoltre, ad aggravare i rischi legati al lavoro, le tensioni tra Cina e Stati Uniti. Trump ha annunciato nuovi dazi del +100% su tutte le importazioni cinesi a partire dal 1° novembre, oltre a una serie di massicce restrizioni all’importazione di prodotti cinesi e software “critici”. Pechino, ha risposto introducendo nuove regole per frenare l’esportazione di terre rare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.