Ma la casa d’investimento ritiene anche che sia troppo presto per aumentare il rischio nei portafogli viste le molte incertezze, dalla politica monetaria USA alla crisi ucraina. Rafforzata l’esposizione all’azionario cinese
In un contesto segnato dal persistere di tensioni sui tassi reali, in particolare negli USA, a cui negli ultimi giorni si è aggiunta l’escalation tra Russia e Occidente sull’Ucraina, è troppo presto per aumentare il rischio nei portafogli. È indicazione della lettera del CIO AM di Edmond de Rothschild di febbraio, che rende anche noto di aver rafforzato le esposizioni alle azioni cinesi, riducendo invece le esposizioni al credito Investment Grade e al mercato High Yield americano. L’analisi, firmata da Benjamin Melman, Global Chief Investment Officer, Asset Management della prestigiosa casa d’investimento, parte dai dai messaggi più aggressivi inviati dalla Federal Reserve, che si prepara alla probabile adozione quest’anno di una politica di quantitative tightening, vale a dire riduzione del bilancio della banca centrale e conseguente drenaggio di liquidità dal mercato.
TASSI USA IN SALITA NONOSTANTE L’AVVERSIONE AL RISCHIO
Già a fine del 2021, l’intensa volatilità dei tassi aveva inciso sensibilmente sulle performance dei mercati azionari, a livello di fattori e di settori, e da inizio anno, sono state interessate anche le performance assolute, con la volatilità dei tassi che si è unita a quella dei listini azionari, come due placche tettoniche in movimento. Negli ultimi giorni poi ai timori degli investitori si è aggiunta l’escalation delle tensioni tra Russia e Occidente sull’Ucraina, e di conseguenza, da inizio anno l’indice S&P 500 ha subito una correzione, mentre l’indice VIX della volatilità ha toccato quota 38, un valore molto elevato. Nonostante questa fortissima avversione al rischio, i tassi americani a lungo termine continuano a salire…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.