Un malfunzionamento del software blocca gli scanner elettorali nelle macchine per il voto in una contea della Pennsylvania. Gli elettori vengono invitati a non rinunciare al voto ma il fatto getta ulteriore benzina sul fuoco
Negli Stati Uniti, l’elezione del presidente non dipende unicamente dal totale dei voti popolari ottenuti.
Al centro del sistema elettorale statunitense c’è infatti il meccanismo del Collegio Elettorale, che assegna un determinato numero di “grandi elettori” a ogni singolo stato. Il candidato che raggiunge almeno 270 grandi elettori viene eletto presidente.
Non tutti gli Stati hanno però lo stesso peso politico, né mostrano una preferenza stabile per uno dei due principali partiti. Mentre realtà come la California e il Texas tendono a essere fedeli rispettivamente ai Democratici e ai Repubblicani, alcuni stati cambiano spesso preferenza da un’elezione all’altra.
Ecco allora nascere la definizione di “swing state”, o “stati in bilico”, che oscillano ogni volta tra Democratici e Repubblicani, dove il risultato rimane incerto fino all’ultimo e che, pertanto, diventano cruciali per determinare l’esito complessivo delle elezioni.
Tra gli swing state più noti ci sono la Florida, il Michigan, il Wisconsin e l’Ohio. E soprattutto la Pennsylvania, considerata uno dei più cruciali.
È dunque chiaro che qualsiasi problema elettorale la riguardi, balza immediatamente agli onori della cronaca. Soprattutto se si parla di queste elezioni presidenziali, le più discusse e controverse della storia americana, tra accuse reciproche e (supposte) influenze straniere.
VOTING MACHINE: PRO E CONTRO
Le voting machine, ossia le macchine di voto elettronico, sono dispositivi impiegati negli Stati Uniti per consentire agli elettori di esprimere il proprio voto in formato digitale durante le elezioni…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.