È tempo di rientri ma anche di bilanci per i vacanzieri italiani: com’è andato il turismo quest’anno? Le premesse saranno state mantenute?
La chiamano ‘memoria muscolare’, quella spinta forse inconscia che ci porta a ripetere i medesimi gesti con la precisione e i movimenti di sempre. Vale per chi va in bicicletta, per chi suona uno strumento, e vale anche per chi, dopo le ferie, è tornato al lavoro.
Il mattino del rientro è uguale a quelli di tutto l’anno, quando ripetiamo i gesti come in trance: sveglia puntata alla stessa ora di sempre, come se non l’avessimo mai spenta durante le vacanze; colazione veloce ma equilibrata, rimpiangendo – forse – cornetti e cappuccini; camicia e pantaloni, contro costume da bagno o scarpe da trekking; il tragitto del mattino che porta in ufficio, non alla spiaggia o all’inizio del sentiero. Eppure c’è un barlume di speranza in questo mesto, grigio, quadro settembrino: la pausa caffè coi colleghi. Quella che, già lo sappiamo, porterà con sé la domanda: “Come sono andate le ferie?”. Allora noi, scrollando le spalle, abbozziamo un sorriso e ripensiamo a tutto quello che abbiamo vissuto: ai momenti in cui la scrivania sembrava ancora lontana, a quando la suoneria del telefono era sostituito dal rumore delle onde, gli Excel dalle parole crociate, e l’unico appuntamento in agenda era l’aperitivo alla golden hour. Ci ripensiamo, non possiamo fare altrimenti. Ci ripensiamo, sorridiamo, e scrolliamo le spalle rispondendo: “Sono andate”.
Già, ma come sono andate?
Circa un mese fa, nell’ultimo Sunday View prima della pausa estiva, abbiamo parlato di quanti giorni di ferie sono previsti in Italia, dell’apporto del turismo sul Pil e sugli impatti dell’overtourism. Oggi, dopo 30 e più giorni, è arrivato il momento di fare il punto su come è andato questo mese, e il filo rosso che sembra collegare tutte le analisi è: “meno del 2024”.
ERA MEGLIO PRIMA (?)
I vacanzieri? 34 milioni, più della metà degli italiani, ma comunque meno rispetto al 2024. Le mete predilette? Ancora in testa le località italiane di mare, anche se la spiaggia attira meno rispetto all’anno scorso. Certo, il bilancio completo andrà fatto a fine stagione, ma il trend appare chiaro già a settembre. Si parla di un calo delle presenze fino a un massimo del 10%, specialmente sulle coste, figlio anche dei rincari che pare abbiano fatto rinunciare circa 11 milioni di italiani alle proprie vacanze. Secondo un’analisi realizzata da Izi – ente di ricerca con sede a Roma – pare che il ‘caro ombrelloni’, però, non sia stato la ragione principale di questo segno meno: a pesare nelle decisioni degli italiani sono stati gli aumenti soprattutto di alloggi e ristoranti. Non a caso, la stragrande maggioranza di chi ha preferito la vacanza all’estero lo ha fatto proprio per via dei costi dell’agosto italiano, per i quali anche chi ha scelto di rimanere in Italia ha voluto diversificare le proprie ferie spalmandole sempre più su giugno e settembre…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.