Secondo Volker Schmidt, senior Portfolio Manager, la debolezza dell’euro sta aumentando le prospettive di inflazione. Andrea Siviero, Investment Strategist, sottolinea la posizione difficile della Bce. Per Philip Bold, gestore di portafoglio il calo dell’euro non aiuta l’export europeo
Aumentano le preoccupazioni di recessione globale. Gli USA hanno registrato il secondo trimestre consecutivo di contrazione mentre l’Eurozona è in territorio positivo, con i Paesi a tradizionale vocazione turistica che registrano performance particolarmente buone. Andrea Siviero, Investment Strategist di Ethenea sottolinea che la Bce si è accodata al ciclo di rialzi dei tassi lasciandosi un certo margine di manovra che potrebbe anche prevenire il rischio di frammentazione. Ma si sta destreggiando tra i rischi di stagflazione, recessione e le tensioni politiche.
L’EURO DEBOLE NON È UN VANTAGGIO
L’euro debole sta danneggiando le prospettive di inflazione e i consumatori europei e contrariamente a quanto si potrebbe pensare non sta avvantaggiando gli esportatori e nemmeno l’Ue in generale. Philip Bold, gestore di portafoglio di Ethenea, spiega che “le esportazioni di beni e servizi verso i Paesi non appartenenti all’area euro rappresentano generalmente una quota sostanziale del Pil ma solo il 15% è destinata agli USA. Inoltre, la debolezza dell’euro comporta uno svantaggio significativo in quanto energia e materie prime sono quotate in dollari…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.