Volker Schmidt (Ethenea) vede diverse similitudini con il 2011, quando l’intesa sullo sforamento del debito venne raggiunta in extremis e l’S&P 500 perse il 17% in due settimane
Gli Usa sono a rischio recessione? Secondo Volker Schmidt, Senior Portfolio Manager di Ethenea Independent Investors Sa, la risposta è sì, se il Congresso Usa non raggiungerà un accordo per aumentare il tetto del debito. Tensioni simili, relative sempre alla spesa pubblica, sono state vissute diverse volte in passato. Non a caso il limite al tetto del debito è stato innalzato 79 volte nella storia americana e più di dieci volte con una maggioranza bipartisan dal 2010. Ma l’esperto di Ethenea vede diverse analogie con il 2011, quando l’accordo venne raggiuto in extremis e provocò comunque un crollo del 17% dell’indice S&P 500 in sole due settimane.
LE SIMILITUDINI CON IL 2011
La prima similitudine riguarda la lettera inviata dalla segretaria al Tesoro statunitense, Yellen, alle camere con l’invito a trovare un accordo per evitare il default. Anche allora il Congresso era controllato dai repubblicani mentre al Senato la maggioranza era dei democratici e il presidente democratico era al terzo anno del suo mandato. Nel 2011, ricorda Schmidt, l’accordo venne raggiunto due giorni prima della scadenza del 2 agosto e l’impasse mandò l’S&P 500 giù del 17%, con gli spread creditizi in forte aumento. “I rendimenti dei Treasury in scadenza intorno al 2 agosto 2011 e altri strumenti del mercato monetario avevano subito un calo temporaneo particolarmente marcato, mentre alcuni Treasury non erano più accettati come garanzia per le operazioni in derivati”, ricorda l’esperto di Ethenea…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.