Un progetto in quattro fasi, in collaborazione con l’Ateneo di Padova, per vincolare gli Stati alla rinuncia al diritto alla guerra. L’appello del Direttore generale della società di gestione del risparmio, Mattiazzi
Il contesto internazionale è sempre più instabile per le incomprensioni tra leader e i tentativi di negoziati falliti. Porre fine ai conflitti che continuano a insanguinare diverse aree del mondo si rivela ancora un obiettivo complesso e lontano. In questo scenario Etica Sgr, società italiana di gestione del risparmio, ribadisce il valore etico e politico della pace. Per questo ha ideato e promosso il progetto di ricerca “La pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli” in collaborazione con il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova. Luca Mattiazzi, Direttore generale di Etica Sgr, sottolinea l’importanza della pace come diritto fondamentale che vincoli gli Stati a superare il diritto di fare la guerra, la cui violazione potrebbe configurarsi come crimine rilevante nel diritto internazionale.
PACE COME DIRITTO FONDAMENTALE
Etica Sgr spiega che gli obiettivi della ricerca, che coinvolgerà esperti del mondo accademico e organizzazioni impegnate su questi temi, si muovono su un doppio binario. Il primo è analizzare il ruolo svolto da attori locali, nazionali e internazionali nel riconoscimento della pace come diritto fondamentale nell’ambito delle Nazioni Unite. Il secondo è formulare raccomandazioni per rilanciare e rafforzare questo percorso. La Carta delle Nazioni Unite e l’articolo 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani forniscono già solide basi, la ricerca mira a valorizzarle per trasformare la pace da aspirazione etica a diritto pienamente esigibile. Questo comporta sfide significative per gli Stati. La prima è rinunciare al diritto di fare la guerra e assumere l’obbligo di costruire attivamente la pace, richiedendo misure concrete come il disarmo, il riconoscimento del ruolo delle Nazioni Unite, la riduzione della spesa militare e il reindirizzamento delle risorse verso educazione, inclusione sociale e sostenibilità ambientale.
UN LAVORO IN QUATTRO FASI
Il lavoro si articola in quattro fasi. La prima analizza il contributo delle istituzioni internazionali. La seconda approfondisce l’impegno degli enti locali italiani nel promuovere il riconoscimento del diritto alla pace. La terza si concentra sul ruolo di temi trasversali, come economia e finanza etica, educazione e informazione, cambiamento climatico e degrado ambientale, nell’affermazione del diritto alla pace. L’ultima, invece, formula raccomandazioni da indirizzare a governi, all’Ue, agli enti locali e alla scuola.
SOTTRARRE LA PACE ALLA LOGICA DELLA FORZA
Luca Mattiazzi, Direttore generale di Etica Sgr, sottolinea che riconoscere la pace come diritto fondamentale significa sottrarla alla logica della forza e collocarla nella sfera dei diritti e delle libertà. In questo modo, spiega Mattiazzi, la pace torna ad essere responsabilità dei titolari originari dei diritti fondamentali, le persone. Questo riconoscimento comporterebbe per gli Stati l’impegno a superare l’antico ius ad bellum ed assumere un dovere positivo verso la costruzione della pace, la cui violazione “potrebbe configurarsi come un crimine rilevante sul piano del diritto internazionale.”
L’IMPEGNO PORTATO AVANTI DA 25 ANNI
Il progetto promosso da Etica Sgr è un passo concreto per inserire la pace nella cornice dei diritti umani, contribuendo a ridefinirne il valore anche giuridico, culturale e politico. Una visione che pone al centro la dignità della persona e considera la pace come un diritto da riconoscere, proteggere e realizzare. La finanza etica da sempre sostiene la pace e il disarmo, e in 25 anni di attività i fondi di Etica Sgr non hanno mai investito nel settore degli armamenti, escludendo tutte le società coinvolte nella produzione, utilizzo, manutenzione, distribuzione e stoccaggio di armi controverse, come mine antiuomo, bombe a grappolo o nucleari, e convenzionali, a fronte degli impatti negativi su persone, economie e ambiente.
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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.