Inizia con il freno tirato l’ultima seduta settimanale per le Borse europee. Gli investitori trattengono il fiato mentre si attendono sviluppi sulla minacciata ondata di dazi Usa verso l’Unione Europea. Il presidente Donald Trump, dopo aver già ufficializzato tariffe del 35% contro il Canada, prepara ora una nuova lettera destinata all’Europa — e il mercato, come spesso accade, reagisce prima ancora che l’inchiostro si asciughi.
Cosa è successo
L’Euro Stoxx 50 apre in calo dello 0,4%, e Piazza Affari non è da meno: il FTSE MIB cede lo 0,22%, scivolando a quota 40.439 punti. A dominare la scena non sono tanto i numeri, quanto l’incertezza.
Anche le altre principali piazze europee seguono il copione: il Dax tedesco arretra dello 0,49%, il Cac40 francese dello 0,37%, mentre l’Ibex35 spagnolo perde lo 0,3%. È un’onda lunga che attraversa il continente, in attesa di parole — e azioni — dalla Casa Bianca.
Nel dettaglio di Piazza Affari, tra i pochi titoli positivi si segnalano Unipol (+0,70%) e Leonardo (+0,13%), mentre zoppicano nomi noti come Stellantis (-1,61%), Campari (-1,05%) e Moncler (+0,08%). Una fotografia in chiaroscuro, che riflette il clima di prudenza generale.
Nel frattempo, il comparto obbligazionario mostra un leggero irrigidimento: lo spread Btp/Bund risale a 93 punti base, con i rendimenti del Btp al 3,59% e del Bund tedesco al 2,66%.
Perché è importante
Il contesto è stato scosso dalle ultime dichiarazioni di Donald Trump, che ha ufficializzato nuovi dazi verso il Canada e preannunciato tariffe generalizzate tra il 15% e il 20% per gran parte dei partner commerciali. Un balzo rispetto all’attuale livello del 10%.
Trump ha minimizzato l’impatto di queste misure sull’economia: “Troveremo una soluzione”, ha dichiarato in un’intervista a NBC News. Ma i mercati sanno che dietro queste parole si cela un potenziale terremoto: nuove barriere commerciali potrebbero rallentare la crescita e alimentare pressioni inflazionistiche.
A complicare il quadro, arrivano anche i dati macroeconomici: in Gran Bretagna il PIL di maggio è sceso dello 0,1%, deludendo le attese, mentre in Germania i prezzi all’ingrosso crescono dello 0,9% su base annua, segnalando una pressione sui costi che potrebbe farsi sentire a valle.
In questo contesto, gli asset rifugio come l’oro (+1,03%) tornano a brillare, mentre il Bitcoin supera i 117.600 dollari (+5%), segnale che alcuni investitori cercano riparo fuori dai circuiti tradizionali.
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Foto: T.Dallas via Shutterstock