Mentre le piazze finanziarie del Vecchio Continente si lasciano trascinare dall’ottimismo post-Wall Street e da nuove speranze sul fronte commerciale USA-UE, Piazza Affari resta alla finestra. Il motivo? Il tonfo di STMicroelectronics zavorra il FTSE MIB, che non riesce a tenere il passo delle altre capitali europee. Una fotografia a tinte contrastanti, tra rally e incertezze.
Cosa è successo
Le Borse europee partono con il piede giusto, trainate dal balzo di Deutsche Bank che festeggia risultati trimestrali superiori alle attese. Francoforte guida il gruppo con un rialzo dello 0,92%, seguita da Londra (+0,45%) e Parigi (+0,44%). A fare da sfondo, anche il possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, sulla scia di quello firmato col Giappone.
Nel frattempo, l’Euro resta stabile a 1,177 contro il dollaro, mentre l’oro registra una lieve flessione (-0,36%) e il petrolio guadagna lo 0,62%. Nessuna scossa significativa neppure dai mercati obbligazionari: lo spread BTP-Bund cala a 82 punti base e il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,43%.
Milano, invece, non riesce a seguire l’onda verde europea. Il FTSE MIB scambia poco sopra la parità a 40.700 punti, penalizzato soprattutto dal tonfo di STM. Anche l’indice All-Share resta piatto a 43.243 punti, mentre il Mid Cap (+0,4%) si muove in controtendenza. Lo Star chiude pressoché invariato (-0,03%).
Tra i titoli migliori sul listino principale spiccano Prysmian (+2,67%), Saipem (+2,29%), Telecom Italia (+1,52%) e Recordati (+1,03%). Tutte performance che però non bastano a compensare il peso di una singola delusione.
Perché è importante
La notizia che STMicroelectronics crolla del 12,27% dopo i risultati trimestrali scuote Milano più di quanto i guadagni degli altri titoli possano bilanciare. Il colosso dei semiconduttori, spesso considerato uno dei “pilastri tecnologici” del listino, trascina giù l’umore del mercato.
Questo contrasta nettamente con il clima positivo europeo. Francoforte brilla grazie a Deutsche Bank, che con i suoi conti sopra le attese diventa simbolo di una fiducia ritrovata nel settore bancario tedesco. L’effetto a catena si riflette anche sulle aspettative per un’intesa commerciale transatlantica, che potrebbe rivitalizzare le esportazioni UE.
In questa giornata di attese — in particolare per le parole di Christine Lagarde — i mercati scommettono sulla continuità: niente novità sui tassi BCE, ma occhi puntati sul tono del discorso. Un equilibrio sottile tra prudenza e speranza, in cui Milano si trova a camminare su un filo, zavorrata da un solo grande nome.
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