Né Evergrande né inflazione, la vera minaccia per la ripresa economica globale arriva dalla crisi energetica che sta colpendo la Cina, e l’aumento del prezzo del gas naturale non aiuta
Mentre il mondo ha ancora gli occhi puntati sul caso Evergrande e sull’aumento dell’inflazione, dalla Cina sembra arrivare una nuova minaccia per l’economia: l’energy crunch. Ovvero, per dirla in italiano, la carenza di energia che sta costringendo la “fabbrica del mondo” a fermare o rallentare la produzione. Un blocco che non poteva arrivare in un momento meno adatto, proprio mentre l’economia mondiale si sta riprendendo dal Covid-19 e ha bisogno di merce per far fronte alla domanda.
COLLI DI BOTTIGLIA
Con le fabbriche a regime non si riusciva già a rifornire i mercati di beni, i famosi “colli di bottiglia” che hanno provocato un aumento dell’inflazione. Figurarsi ora, con gli stabilimenti del Nord Est della Cina costretti a razionare l’elettricità e rallentare la produzione. I primi effetti sono già evidenti: i fornitori di Tesla e Apple, per esempio, hanno dovuto interrompere la produzione per qualche giorno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.