Il 2023 dovrebbe essere un anno di soddisfazione per chi investe nell’high yield ma gli esperti di PGIM Fixed Income prediligono i settori utility, telecom e salute e una strategia con investimenti graduali e ripetuti
L’anno scorso gli investitori obbligazionari, compresi quelli in titoli high yield, hanno accusato perdite significative. A penalizzarli la combinazione micidiale di inflazione persistente e aggressivi rialzi dei tassi mirati a contenerla, gli impatti della guerra in Ucraina, e le implicazioni delle condizioni monetarie restrittive sull’economia. Ma quest’anno la musica dovrebbe cambiare anche perché il picco dei rialzi dei tassi è atteso nel corso del 2023.
PREFERITO UN PROFILO DI CAUTELA
Ne sono convinti Jonathan Butler, Head of European Leveraged Finance, e Robert Cignarella, CFA, Head of U.S. High Yield di PGIM Fixed Income. I due manager, pur guardando con ottimismo ai tassi attuali dell’high yield, preferiscono un profilo di cautela in attesa di una maggiore visibilità sulla politica monetaria e l’economia. Non si può infatti escludere una recessione né negli Stati Uniti e neppure in Europa…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.