In Italia il 75,2 per cento delle famiglie è proprietario della casa dove vive. Sugli immobili bisogna pagare l’Imu, ma non sulla prima casa. Chi affitta può scegliere la cedolare secca con due aliquote sostitutive. Ecco tutto quello che c’è da sapere
In Italia il mattone è sempre stato considerato un investimento sicuro. Guardando gli ultimi dati dell’analisi “Gli immobili in Italia”, realizzata ogni due anni dall’Agenzia delle Entrate e dal Mef, emerge che il 75,2 per cento delle famiglie italiane è proprietario della casa dove vive. Una propensione alla proprietà che, però, ha il suo peso anche economico. Il patrimonio abitativo complessivo raggiunge i 6mila miliardi di euro, una cifra sulla quale lo Stato mette le mani, con una sfilza di tasse e gabelle sulla casa. Scopriamo quali.
LE TASSE SULLA CASA, UN PO’ DI STORIA
Nel 1992 fu istituita l’Isi, l’Imposta straordinaria sugli immobili, con aliquota del 2 per mille per l’abitazione principale e del 3 per mille per gli altri immobili sulle rendite catastali rivalutate. Poi toccò all’Ici. L’Imposta comunale sugli immobili, che fu istituita nel 1992 con il decreto legislativo n. 504, garantiva un gettito di esclusiva competenza dei Comuni. La Legge di Stabilità 2014 ha introdotto la IUC, che comprende tre tributi diversi: Tari, Tasi e Imu…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.