Il presidente Mattarella, nel suo saluto iniziale, rilancia il senso di civiltà, democrazia e liberalità del Continente. Dombrovskis raccoglie e incita a evitare autocompiacimenti per puntare sulla difesa comune. Kerber, la voce degli imprenditori cristiani tedeschi, suggerisce un piano di macroaggregazioni per una maggiore competitività di sistema
Di buon’ora, lo squillo di tromba è stato lanciato da Sergio Mattarella. Nel suo videomessaggio in apertura dei lavori del secondo giorno del Meeting Ambrosetti il presidente ha richiamato il senso e il ruolo planetario dell’Europa sostenendo che “è utile al mondo per ricostruire il diritto internazionale e il multilateralismo”. Nell’epoca delle lacerazioni geopolitiche che rischiano di trascinarci in una delle peggiori crisi della nostra storia, il Capo dello Stato ha rivendicato che “le democrazie dell’Europa sono capaci di trovare in sé motivazioni e iniziative per non soccombere alla favola di una superiorità dei regimi autocratici”.
RESISTERE ALLA VIOLENZA
Il richiamo ai valori della tradizione liberale e democratica è stato il detonatore di una giornata che ha ritrovato vigore intorno al tema del rilancio del Continente, che può essere ancora considerato un faro di civiltà, nonostante sulla scacchiera mondiale prevalga una logica di forze rudi e di contrasti accesi. In quest’ottica “c’è bisogno di istituzioni comunitarie più forti, capaci di resistere ai soprusi e di fronteggiare pericoli di regressioni, che non sono ineluttabili”, ha detto ancora Mattarella…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.