Carlo Benetti, Market Specialist di GAM SGR, sottolinea l’attualità della visione di Harry Markowitz, pioniere della Moderna Teoria del Portafoglio, premio Nobel nel 1990
La diversificazione resta lo strumento più efficace per contrastare l’incertezza e rappresenta il vero “safe haven”, il porto sicuro che non si trova in una singola classe di attivo ma appunto in una diversificazione “non ingenua”. Quella tratteggiata appunto per la prima volta nel 1952 all’Università di Chicago da Harry Markowitz, classe 1927, pioniere della Moderna Teoria del Portafoglio e premio Nobel nel 1990, che si è spento a San Diego lo scorso 22 giugno. Su suggerimento di un broker, Markowitz applicò i suoi studi di statistica e modellizzazione matematica alla finanza, lavorando sulla massimizzazione del rendimento a parità di rischio o, al contrario, la minimizzazione del rischio fermo restando il rendimento atteso.
LA TRASFORMAZIONE IN UN FATTORE MISURABILE E GOVERNABILE
Carlo Benetti, Market Specialist di GAM SGR, sottolinea l’attualità della dissertazione che dimostrava i vantaggi della diversificazione degli investimenti, e da lì a qualche anno avrebbe rovesciato il modo in cui pensiamo ai mercati finanziari e alla selezione dei portafogli. Il concetto di diversificazione è antichissimo, ma Markowitz fece un enorme passo avanti indicando con precisione quali e quante uova riporre in quali panieri, passando dal concetto secondo cui le azioni sono più rischiose delle obbligazioni, alla trasformazione del rischio in un numero, misurabile e gestibile, che si può governare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.