Secondo Adrian Owens, Investment Director Global Macro e Currency Fixed Income di GAM Investments, è l’elemento da tenere sotto controllo con maggiore attenzione perché può segnalare un alleggerimento della pressione
Far rallentare l’inflazione diventerà sempre più difficile in una situazione caratterizzata da liquidità in eccesso a breve termine e altri fattori più a medio termine che remano tutti contro, mentre anche le dinamiche demografiche non aiutano. La Cina oggi perde tra 1 e 2 milioni di lavoratori mentre una volta ne immetteva 15 milioni l’anno, e anche in altre economie avanzate la partecipazione al lavoro è diminuita. Un sostanziale aumento delle richieste di lavoro sarebbe un segnale incoraggiante, perché si inizierebbe a rilevare una certa debolezza del mercato del lavoro che alleggerirebbe un po’ la pressione sul fronte inflazionistico.
ANCHE IL DEBITO È SALITO
Lo sottolinea un commento di Adrian Owens, Investment Director Global Macro e Currency Fixed Income di GAM Investments, ricordando che storicamente, nei periodi d’inflazione molto alta, anche il debito pubblico è stato in genere elevato. Anche oggi è così ed è in questo scenario che le banche centrali stanno cercando, in ritardo, di far scendere l’inflazione, dopo che per anni hanno immesso liquidità. Secondo GAM, hanno dormito sugli allori perché l’inflazione è rimasta bassa molto a lungo, e si sono dimenticate che ci vuole tempo perché la politica monetaria agisca, con effetti variabili, alimentando il fuoco dell’inflazione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.