Carlo Benetti, Market Specialist di GAM, riflette su quanto il post-pandemia sia un tempo di sfida per governi e mercato, coinvolti nello sforzo collettivo di ammodernare le economie e correggere le debolezze strutturali delle società
Le crisi sono sfide capaci di segnare modi e tempi di sviluppo di una società. È l’assunto di base della riflessione proposta da Carlo Benetti, Market specialist di GAM (Italia) SGR. Paragonando la portata cruciale dei cambiamenti imposti dalla pandemia a quanto accaduto nel mondo nel 2001 prima e nel 2008 poi, l’esperto s’interroga su quale tipo di “normalità” ci aspetti quando tutto sarà davvero finito.
LO “S-VILUPPO” NECESSARIO PER USCIRE DALLA CRISI
La risposta è contenuta in una parola: sviluppo. Ora che le economie sono tornate a crescere, che gli Stati Uniti sperimentano un rimbalzo a tassi cinesi, “non può bastare”, sottolinea Benetti, “il ripristino delle condizioni preesistenti alla pandemia”. C’è bisogno di coltivare “ambizioni trasformative”. E per farlo è necessario liberarsi dai nodi e vincoli che ci tengono arenati a un presente privo di prospettive. Il termine “s-viluppo” evoca esattamente questo, ricorda l’esperto di GAM: “togliere i viluppi, ovvero le catene come lo sono quelle della fame e dell’ignoranza. Ha dunque a che fare con la libertà e la crescita economica non può essere disgiunta da processi innovativi che trasformino la struttura del sistema sociale”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.