In futuro le differenziazioni operate dai mercati, tra Paesi core e periferici, dovrebbero risultare meno pronunciate e l’attenzione rivolta maggiormente al profilo rischio-rendimento offerto dai titoli dell’Eurozona nel loro complesso
L’elezione di Trump con un ampio mandato, il taglio della Fed nonostante la resilienza dell’economia statunitense, la crisi politica in Germania e lo stallo politico in Francia. Gli eventi degli ultimi giorni sono stati approfonditi da Mauro Valle, head of fixed income di Generali Asset Management, per comprendere le implicazioni sui mercati obbligazionari. Partendo dal capire se il nuovo presidente degli Stati Uniti implementerà nuovi dazi sui beni europei con la Germania, la cui economia è già in difficoltà, più esposta a rischi.
CRESCITA TEDESCA PIÙ BASSA NEL 2025
“Sono probabili dazi generali sulle esportazioni dell’Ue con l’industria automobilistica tedesca particolarmente vulnerabile e le incertezze legate alle elezioni anticipate in Germania. Prevediamo ora una crescita tedesca più bassa nel 2025, (dallo 0,5% allo 0,3%) con rischi ancora orientati al ribasso. Da rivedere probabilmente al ribasso anche le aspettative di crescita complessiva dell’area euro nei prossimi trimestri rispetto alle previsioni attuali” spiega Valle…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.