Un commento di Stefano Fiorini, Global Fixed Income Fund Manager, spiega le strategie che stanno tentando Trump e il suo segretario al Tesoro Bessent per indebolire il dollaro e ribilanciare l’export
Il segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha più volte ribadito volontà di essere un attore in un possibile nuovo accordo per ribilanciare le economie mondiali. L’intesa prevederebbe la rivalutazione contro dollaro delle monete dei Paesi con bilancia commerciale positiva, in particolare Cina, Giappone ed Europa, a fronte della mancata imposizione di tariffe USA o fornitura di sicurezza militare. E’ l’indicazione di Generali Asset Management, in un commento di Stefano Fiorini, Global Fixed Income Fund Manager, secondo cui Bessent fa riferimento a due accordi storici, quelli del Plaza e del Louvre del 1985 e del 1987, con l’obiettivo di deprezzare il dollaro, troppo forte rispetto al marco tedesco ed allo yen, per correggere lo squilibrio commerciale americano, in una situazione simile a quella attuale.
ASSETTO MONETARIO, COSA VOGLIONO GLI USA
Il dollaro si indebolì notevolmente dopo il Plaza e l’accordo del Louvre di Parigi fu finalizzato a fermare l’eccessivo deprezzamento. Fiorini si chiede se sarebbe possibile oggi un nuovo accordo e osserva che la cooperazione sembra passata di moda sotto Trump, ma aggiunge che gli obiettivi rimangono. La nuova amministrazione USA vorrebbe un dollaro più debole, per riequilibrare la bilancia commerciale e sostenere la capacità produttiva, dopo anni di delocalizzazione. In realtà, secondo l’esperto di Generali AM, gli USA hanno trovato il modo di indurre il cambiamento senza alcun accordo esplicito: la posizione americana su Ucraina e Nato hanno indotto l’Europa ad accelerare le spese militari, mentre le misure annunciate in Germania rappresentano un cambio strutturale dopo anni di austerità…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.