Secondo Michele Morganti (Generali Investments), nonostante alcuni elementi positivi, meglio un leggero sottopeso nell’azionario, preferendo Regno Unito e USA. A livello settoriale sovrappeso nell’healthcare, nell’energia, nei materiali e nei servizi pubblici
I mercati cercano faticosamente un punto di equilibrio mentre l’economia globale è in rallentamento e le politiche monetarie diventano sempre più aggressive. La Federal Reserve statunitense, nel suo ultimo meeting, ha aumentato di 50 punti base (+0,50%) i tassi mentre il QT, cioè la riduzione delle attività finanziarie che la Fed detiene nel proprio bilancio, inizierà a giugno, raggiungendo la massima velocità nei tre mesi successivi.
ULTERIORI PRESSIONI SUI RAPPORTI PREZZO / UTILE (P/E)
La reazione del mercato a questi provvedimenti della banca centrale USA è stata inizialmente positiva ma si è rapidamente invertita. Anche perché la pressione sui prezzi al consumo prosegue e non è chiaro dove l’inflazione potrà posizionarsi nei prossimi trimestri. “E’ probabile che le preoccupazioni riguardanti il rallentamento della crescita e quelle relative alle politiche più aggressive delle banche centrali possano proseguire a breve termine. Un trend che potrebbe innescare revisioni negative degli utili aziendali ed esercitare ulteriori pressioni sui rapporti prezzo / utile (p/e)” fa sapere Michele Morganti, Senior Equity Strategist di Generali Investments…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.